C'è la Regione Lazio in testa alla classifica per l'esposizione al radon, il gas radioattivo cancerogeno di origine naturale che aumenta il rischio di tumori. Il Lazio presenta il più elevato livello di inquinamento nelle abitazioni con 119 Bq/m3 (Becquerel per metro cubo, ossia il numero di trasformazioni nucleari che ogni secondo sono emesse in un metro cubo di aria) contro una media italiana di 70. È quanto emerge dalla prima edizione del Rapporto Osservasalute Ambiente 2008, presentato il 28 luglio 2009 al Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Si tratta di un'approfondita analisi dello stato di salute dell'ambiente e dei suoi riflessi sulla salute della popolazione italiana realizzata dall'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso l'università Cattolica di Roma, ed è coordinato da Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della facoltà di medicina e chirurgia. Dallo studio risulta inoltre che il Lazio è una delle regioni dove è collocato il maggior numero di abitazioni considerate a maggior rischio radon in relazione alla concentrazione superiore ai 400 Bq/m3. La principale fonte di questo gas è infatti il terreno, specialmente se di tipo vulcanico come il tufo, presente spesso nelle costruzioni a Roma.