
L'ansia della mamma durante i mesi della gravidanza può ritardare l'arrivo dell' adolescenza nelle figlie. Lo rileva uno studio dell'ateneo neozelandese di Otago, in Dunedin, presentato oggi al meeting annuale della Società di endocrinologia, in corso a Washington. «I disturbi d'ansia postparto - spiega Caroline Larsen, una delle ricercatrici coinvolte nello studio - sono poco noti e difficili da trattare. Ma è sempre più evidente che l'ansia durante l'attesa di un bebè può avere effetti negativi sulla salute del neonato e sul suo comportamento più in là negli anni». La prolattina è un ormone che può proteggere dall'ansia. Tant'è che Larsen è i suoi colleghi hanno ingegnerizzato topi femmine in laboratorio, constatando che animali dotati di uno scarso livello di questo ormone tendevano ad essere ansiose nelle fasi successive alla gravidanza. Così, nel loro studio, hanno diviso le topoline in quattro campioni, facendo in modo che gli animali non ansiosi crescessero i propri cuccioli ma anche quelli di roditori in preda all'ansia e viceversa. «Sorprendentemente - spiegano - la pubertà è arrivata in ritardo anche per quegli animali che, pur nati da topi ansiosi, venivano allevati da animali che non erano vittime del disturbo». E non è tutto. Restavano 'Peter Pan' più a lungo anche quei topi che, nati da madri non ansiose, venivano cresciuti da animali in preda all'ansia nelle fasi successive al parto. «Ciò significa - fa notare Larsen - che le metamorfosi ormonali nei primi mesi di gravidanza, nonchè i cambiamenti nel comportamento materno che spesso ne derivano, possono finire per alterare lo sviluppo cerebrale della prole con un conseguente ritardo della pubertà».