Anche adolescenti e ragazzi possono soffrire di ipertensione. Non solo anziani quindi a rischio per questa patologia. La colpa è del cibo che rende sempre piu' obesi gli under 18 italiani. Su cento ragazzi 15 sono ipertesi. Per questo la Società europea di ipertensione (Esh) ha deciso di colmare il vuoto di informazioni con un pacchetto di linee guida 'nuove di zeccà e tarate proprio sui più piccoli. Il documento verrà presentato durante il XIX Congresso dell'Esh, in corso da oggi al 16 giugno a Milano, e contiene tutte le evidenze (poche, sottolineano gli esperti) su epidemiologia, diagnosi e terapie, e l'impegno a insistere sulla ricerca in futuro. Gli specialisti ritengono infatti che, nonostante la ridotta prevalenza dell'ipertensione a quest'età, il controllo della pressione in età infantile debba diventare routine, perchè riscontrare elevati livelli pressori in età infantile è predittivo di ipertensione in età adulta. «E quasi sempre è la spia di un problema - osserva oggi durante la presentazione del congresso Josep Rebon, specialista dell'università di Valencia - Dietro potrebbero nascondersi alterazioni a livello dei reni e altri fattori».Secondo Rebon, con la crescente diffusione epidemica dell'obesità infantile, in futuro la situazione peggiorerà. «Prima di tutto - spiega - chiediamo la collaborazione dei pediatri. Oggi, infatti, la pressione non viene mai misurata». La diagnosi precoce è fondamentale, insiste l'esperto, perchè «offre al pediatra l'opportunità di mettere in campo misure preventive, riducendo i rischi. È necessaria una campagna per modificare gli stili di vita puntando su alimentazione sana, basso contenuto di sale, niente fumo e alcol, attività fisica regolare». In alcuni casi sarebbe necessario anche l'intervento farmacologico. «E qui ci si scontra con un altro problema: i più giovani sono 'orfani terapeuticì. Non si sa nulla sui trattamenti per questa fascia d'età ed è difficile portare avanti degli studi. Un aspetto su cui vogliamo concentrarci in futuro», conclude l'esperto.