
Se durante la notte si susseguono incubi e paure tutto ciò può essere un campanello d'allarme per il rischio suicidio. E' la sintesi di uno studio presentato a Sleep 2009, il 23esimo Meeting annuale dell'Associated Professional Sleep Societies di Seattle. Nel lavoro, condotto da Rebecca Bernert della Florida State University (Usa), sono stati monitorati 82 uomini e donne tra i 18 e i 66 anni, ricoverati in un ospedale psichiatrico dopo aver contattato un servizio di emergenza per la salute mentale. I ricercatori hanno sottoposto il campione a una serie di questionari per rilevare la frequenza di incubi notturni, depressione, insonnia e tendenza al suicidio. Ebbene, secondo la Bernert, «i disturbi del sonno, e soprattutto gli incubi, risultano essere un importante segnale di allarme e un fattore di rischio per il suicidio». Dunque la ricercatrice è convinta che il sonno di questi pazienti debba essere monitorato in modo ancor più attento, e offra interessanti opportunità di intervento. «Dal momento che un sonno disturbato è trattabile - spiega - e costituisce anche un problema meno stigmatizzato rispetto a depressione e suicidio, i nostri dati potrebbero avere ripercussioni proprio sulla prevenzione del rischio di suicidio».